Viaggio di nozze a Cuba 2016.
La prima parte abbiamo fatto un tour, molto bello e interessante per fortuna conclusosi senza tragedie grazie a un signore che viaggiava con noi che parlava all’autista per tenerlo sveglio. All’autista piaceva la birra e tra caldo e stanchezza capitava (spesso) che passassimo un po’ troppo vicini al bordo strada.
Ricordo alla guida che manca mio marito prima di ripartire e lui: “Non importa, ne troverà un’altra”, ho apprezzato la vicinanza del resto del gruppo.
In una delle tappe arriviamo in un hotel statale: c’erano solo due stanze matrimoniali a disposizione del gruppo e a nostra insaputa una coppia di amiche ce la cede. Un’ora per poter entrare perché la serratura elettronica non funzionava, finalmente entriamo e proviamo ad accendere la luce ma c’è qualcosa di strano, piove acqua dal lampadario semi pendente. È stato l’unico posto dove abbiamo usato i salviettoni per sdraiarci sul letto e dove mi sono rifiutata di lavarmi fino al giorno dopo, tanto con l’acqua marrone non sarei uscita più pulita. La coppia di amiche quando abbiamo raccontato il tutto era mortificata e ha confessato dispiaciuta il cambio.
Ho avuto seri problemi a superare sveglia le ore 20:00 di sera, del tipo che sono riuscita ad addomentarmi durante uno spettacolo all’Habana Libre.
Tutto questo però è nota di colore nel primo viaggio extraeuropeo che io abbia mai fatto.
Il vero problema arriva la sera prima del rientro.
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