Io ed il mio viaggio a VIENNA
se riesco a postare tutto sennò lo divido
Fine giugno 2005
come avevo scritto nella presentazione,ho sempre adorato viaggiare,amo sia i viaggi culturali, città d’arte,musei,sia i viaggi dove bere,fare casino,ballare..
Visto che dove lavoravo potevo prendermi solo le ferie a fine giugno x quell’anno,decisi di andare a visitare VIENNA. E l’AUSTRIA,una nazione che adoro,e specialmente la capitale;inutile dire che ero al 7 cielo,e non vedevo l’ora di partire..ero da solo,visto che in quel momento ero single,ma non mi facevo problemi,era un tour organizzato ed io ero un tipo socievole,che faceva abbastanza amicizia..la partenza era alle 4,30 di mattina,molto presto perché il pullman aveva un giro un po’ lungo x caricare in tutte le fermate.. vabbè,io parto,arrivo a S(il mio luogo di carico),trovo la piazza,parcheggio..mai avrei immaginato che i vigili me la avrebbero portato via,infatti non avevo letto che era vietato parcheggiare perché dovevano montare il luna park per la festa..idiota anche io che nella fretta non ho letto..
Arriva il pullman,mi carica e parte per le altre tappe..mi addormento,mi sveglio per il pipì stop e caffè all’autogrill..fino ad Alessandria ero da solo,ma li salirà il mio incubo..un ometto un po’ strano,un po’ nerd,camicia antiquata,pantaloni di una taglia più larga,con una borsa tipo supermercato..i bagagli..si, perché poi mi disse che aveva solo quella borsa!!fino a pranzo fu tranquillo,ogni tanto un risolino..inutile i discorsi,gli dicevo Roma e lui rispondeva limoni….da 104(come seppi dopo).. comunque mi adotto’,mi veniva dietro come un cagnolino,a tavola me lo misero vicino..e gli altri partecipanti se ne fregano,se non eraxme il tipo restava solo come un cane..per fortuna che in hotel avevamo due stanze lontane..forse lo era o la faceva ma al tizio offrivo caffè,birretta, un pomeriggio per compensare la miseria che ci davano a pranzo,in un chiosco ho preso un panino gigante,e visto che mi guardava con occhi pietosi ne offri uno anche lui..qualche volta riuscivo a sganciarlo,ma poi mi faceva pena e lo chiamavo…