Questa avventura fa più che ridere che piangere, ma solo con il senno di poi.
Creta, ottobre 2016.
Siamo ancora studenti universitari, figli di nessuno e con pochissimi euro in tasca.
Avevo prenotato online un auto a noleggio in aeroporto dal prezzo incredibilmente basso, la compagnia si trovava in mezzo ad un campo a 3 km dall’aeroporto a giudicare da Google Maps. Ci sono andato lo stesso. Ovviamente non esisteva.
Torno in aeroporto e prego Iddio che i greci mi noleggino un’auto anche senza carta di credito, lo fanno, incredibile, mi danno una panda rossa, di cui ero eccezionalmente fiero.
Andiamo nel nostro residence e chiediamo subito tips alla proprietaria per i nostri giri, il primo di questi è Elafonisi, magnifica spiaggia rosa a 50 km dal nostro appartamento.
There’s a very good road to Elafonisi ci dice la simpatica Georgina. Chea vaca to santoea Georgina.
Dei 50 km 42 erano tornanti, stretti, no guard-rail e parzialmente sterrati, con la pandina, senza avere fatto l’assicurazione aggiuntiva e con le capre che saltano in strada continuamente.
Un’angoscia indicibile.
Ad un certo punto su una salita con una pendenza della madonna dei turisti inglesi con fuoristrada enorme si fermano per fare foto, obbligandomi a ripartire da fermo praticamente in verticale.
Prima e rilascio la frizione, non sono Sebastian Loeb ma guidare sono capace. Niente, la Panda torna indietro.
Freno a mano, sfriziono, ce la faccio.
Puzza di frizione.
Già vedo che dormirò sotto un ponte.
E invece il tizio dell’autonoleggio non si è scomposto, frizione macellata il primo giorno e utilizzata agonizzante per tutta la settimana, scrollata di spalle e buon ritorno.
Grazie, buon uomo.
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