Questo è un vecchio ricordo di un viaggio che, tutto sommato, è stato un successo.
Per chi non si ricorda, un tempo la Spagna non era come la vedete ora. In più non esistevano i cellulari e le carte di credito, nonché bancomat, erano ancora da venire.
Con una collega/amica, mai uscita dalla rotta Treviso-Udine, affascinata dai miei racconti di viaggio, ci lanciamo all’avventura.
Decidiamo per la Spagna.
Armate di valigie e famosi voucher da 16.000 mila lire, confortate dai parenti di accompagno al treno Venezia direzione Spagna unica tratta (circa 18 ore, se non ricordo male, fino al confine).
Passiamo la notte accroccate con un trio di irlandesi con zaini e dormiamo sui sedili già immaginando l’Europa unita mentre scostiamo piedi puzzolenti dalla faccia.
Al confine cambio treno per il diverso scartamento dei binari. L’amica scende per prendere i caffè passando la frontiera… e restandoci per tre ore. Io in Francia e lei in Spagna. Finalmente ci ricongiungiamo e riprendiamo il viaggio.
Sorvoliamo le tratte intermedie e raggiungiamo una stazione, dirette a sud, poco distante da Madrid.
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