17 agosto 2007, io quattordicenne in vacanza con la famiglia.

Progetto: dalla Toscana a Madrid in macchina facendo tappa a Barcellona. Fino a Barcellona tutto bene (a parte una tromba d’aria a Canet de Mar mentre eravamo a cena, ed i pedaggi francesi).

Finiti i due giorni a Barcellona ci avviamo per il deserto fino a Madrid. Centinaia di km di nulla, non ne potevamo più. A 50 km da Madrid, in autostrada girata la curva in corsia di sorpasso, investiamo una cosa nera gigantesca.

Lì per lì, nel panico, ho pensato avessimo preso una vacca ma, pochi metri più avanti, c’era un tir fermo in corsia di emergenza: c’eravamo scontrati con uno pneumatico che veniva a tutta velocità verso noi.

Non so con quale freddezza mio padre ci ha salvati: è andato dritto sulla gomma con lo sterzo fermissimo e la macchina è riuscita a sorpassarla senza causare incidenti.

La nostra corsa verso Madrid si interrompe quindi all’hotel Ibis di Guadalajara, periferia industriale della capitale spagnola. Nella sfortuna, la fortuna ha voluto che in quella cittadina ci fossero un sacco di officine, e dopo 500 e passa di km nel deserto fu una benedizione.