Viaggio che aspettavo da tempo. Avevo 24 anni e preso dalla voglia di girare il mondo dopo essere stato in Australia e aver girovagato per l’Europa.
Così dopo varie insistenze convinco mio padre a contattare un suo caro amico che lavora in Malawi, vicino a Blantyre, come costruttore di strade. Dopo qualche settimana scende in Italia per vacanza e acconsente ad un meeting veloce a Caorle.
Ci accordiamo su stipendio e vitto e fissiamo la data della partenza. Febbraio, stagione delle piogge ancora in atto.
L’arrivo a Blantyre sa di antico. Gente su una terrazza che dà sulla “pista” saluta tutti all’arrivo. Giuro, era una terrazza aperta affacciata alla pista. Mi appresto a scendere dall’aereo e quello che vedo sono solo valigie, il piazzale antistante l’entrata ne è letteralmente invaso. I passeggeri sono tutti in coda per entrare dentro uno stanzone che seppi dopo essere la sala controllo. L’amico di mio padre era lì ad aspettarmi. Mi fa cenno di seguirlo. Vedo una marea di gente dentro una stanza tutto sommato piccola con 4 tavole piene di valigie aperte e inservienti che estraggono mutande, vestiti, medicine, cibo, ecc.
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