Dopo aver finalmente sistemato le mie cose e disfatto le valigie, arriva il tramonto e scopro che la camera è infestata da cimici dei letti. Quando lo riferisco prontamente alla responsabile mi dice che non è possibile, e che non è mai successo. Ci credo poco, e aggiungo che ho viaggiato in lungo e in largo in UK quindi so riconoscere benissimo un’infestazione (per giunta massiccia, a giudicare dal materasso) da cimici dei letti. Inizio a piangere perché sono in giro da 7 ore con un cane che dovrebbe solo riposarsi e delle temperature da infarto. Perché non vedo la mia famiglia da quasi un anno, e la gioia di poterli rivedere è diventata un incubo.

Vengo spostata in un altro ostello “amico”, e finalmente è tutto a posto. A parte due ragni giganteschi da far sloggiare dal mio bagno.
Ma da allora, ho imparato 2 cose: zero considerazione per barriere architettoniche e handicap e -100 considerazione per animali che hanno problemi (e per animali in generale).
Onestamente, da milanese, in una città come Milano proprio non me lo aspettavo. Non l’avevo mai conosciuta da “turista” e la prospettiva è stata diciamo… interessante.