Arrivata in stazione, vuoi il caldo, vuoi la folla, vuoi il trambusto del treno, il mio cane si agita da morire, e la sgancia male sul binario. Mi faccio dare del materiale per pulire, fra altre maledizioni, mentre devo anche tenerla al guinzaglio e controllare che non mi fottano il trolley in piena Stazione Centrale.
I miei ci prelevano e ci accompagnano al b&b che avevo prenotato: putroppo abitano ad un piano alto senza ascensore, e visto il deficit motorio del mio cane, non posso stare da loro.
Due settimane prima avevo mandato mail ripetute, e fatto telefonate per accertarmi che le voci “accesso per disabili” e “assenza di scale” fossero veritiere riguardo il posto che volevo prenotare per quella settimana: arrivata lì scopro che la stanza non è affatto piano terra e che ci sono ben due rampe di scale per arrivarci. Fanno 40 gradi all’ombra e non riesco a rintracciare il proprietario. Dalla disperazione iniziamo a girare per cercare un posto per soggiornare, ma nessuno accetta cani oppure ci sono scale o altre barriere. Nel frattempo mi chiama il proprietario del b&b e si inca**a perché dice che non avevo detto di avere handicap. Infatti gli spiego, avevo già detto che non ero io ad averlo, ma il mio cane. Dopo aver insistito che “erano solo due rampe, non gli succede niente” io chiedo il rimborso dalla app.
Finalmente trovo una stanzetta privata in un ostello a piano terra, proprio nei paraggi di casa dei miei, non mi sembra vero che vada tutto così liscio. Infatti non è finita lì.
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