Ora, i pullman hanno 50 posti circa, per un totale di poco più di 100 posti.
In aereo ci sono circa 180 posti, per cui più o meno 80 persone rischiano di rimanere a piedi.
Mi rendo conto che non avrò tempo per pisciare.
Appena si ferma l’aereo, scattano gli Hunger Games: tutti iniziano a correre per accaparrarsi i posti (alcuni vanno direttamente in un autonoleggio).
Alla fine riesco a salire sul pullman con la vescica di dimensioni abnormi e con quasi 3 ore di strada davanti.
Quando ormai pensavo di replicare dal vivo la scena di nonno Simpson a cui esplodono i reni in auto, l’autista decide di fermarsi in autogrill.
E scatta il Rezzonico che è in me: “Potevo rimanere offesa”.
Ma, come dice Uber, “Tutto è bene quel che finisce bene”.