L’indomani quindi rimaniamo io e J, scaricati dal padrone dell’hotel davanti alla concessionaria della Porsche di Wiener Nuestadt, ci saluta facendoci tanti auguri col ghignetto.
Nessuno della concessionaria parla inglese. Dico NESSUNO. Alla faccia degli italiani ignoranti.
Il responso lo capiamo a gesti e disegni: la testa del motore è andata causa surriscaldamento e non ce ne siamo accorti perché ventola e spia erano difettose. 3.000 euro, e finchè non paghiamo niente lavori. Io posso prelevare solo 500€ al giorno e spiego a tutti quanti di non poter rimanere 6 giorni in sto posto, quindi chiediamo di poter chiamare dal fisso in Italia (non vi devo spiegare cosa NON si potesse fare all’estero coi cellulari nel 2002) per organizzare un bonifico dalla banca. Loro fanno gli gnorri, non capiamo, non capiscono. Non ci vogliono far chiamare. Uno con la faccia da babbo dalle retrovie sembra capire “JAAA JAAAA SOOOOOO” e ci carica in macchina. Ci porta al primo sportello bancomat e sorride. Io lo guardo come si guarda uno che ti ha appena pisciato sulle scarpe. Ma sei stupido?!. Prelevo 500€ e lo guardo. Lui si rende conto di non aver capito na sega. Giornata persa e non abbiamo fatto progressi. Siamo stravolti. Il taxi ci lascia all’unico hotel di Wiener Neustadt e mentre J sale in camera io pago la stanza..NO. NO. Il borsello col bancomat è rimasto nel taxi. Per fortuna la receptionist parla inglese e io ricordavo il colore del taxi e lei dice “Aaaa white taxi jaaa it’s Franz”. E’ lui. Torna col mio borsello in mano, gli lascio la mancia e le benedizioni di tutti i cieli. Raggiungo J in camera “Ma quanto cazzo c’hai messo a pagare?” ..”Lasciamo stare”. Non gli racconto niente e ci mettiamo a letto che sono le 21.
Bussano alla porta.
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