Ma dove siamo? nella Sierra de Guadarrama, nel nulla più totale. facciamo qualche km per trovare almeno un benzinaio, troviamo una trattoria sullo stradone, chiusa, vuoto il parcheggio. e ci prepariamo a dormire con la bellezza di -5 gradi. a turno, uno sta davanti a congelare e tre stanno dietro cercando calore umano. alle prime luci dell’alba, cerchiamo di scaldarci al sole, io avevo le ginocchia come di vetro per il freddo… abbiamo fame, sonno, freddo, tantissimo freddo nelle ossa. finalmente apre la trattoria e facciamo colazione. chiamiamo l’assicurazione, verrà la gru a prendere la macchina ma non ci stiamo in 4…
facciamo autostop fino al paesino dove prendere un bus locale, poi un trenino che torna a Madrid, stazione Atocha… poi u intercity, senza prenotazione ne dobbiamo aspettare due prima di poter partire noi. arriviamo a Valencia alle 9 di sera…. quello doveva essere giorno di riposo, invece il giorno dopo io avevo laboratorio e non potevo mancare…. e mi era poi venuta la febbre. eppure è stato il miglior e peggior viaggio del mio Erasmus e lo ricordo ancora con felicità (e adesso vivo qua in Spagna, è fredda, è montagnosa, nevica, non farò mai più lo stesso errore, in maniche corte in dicembre solo alle Canarie!!)
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