Circa 20enne parto per il primo viaggio con il fidanzato dell’epoca, finalmente da soli e senza amici.

L’idea è di fare una settimana a Roseto degli Abruzzi, ovviamente in tenda perché al risparmio, senza prenotare nulla. Facciamo il giro di parenti e amici per raccattare il necessario, cose non esattamente nuove e di prima qualità, come la tenda dei miei che era enorme, stivata da 25 anni in una cantina e quindi con una buona dose di muffa e pezzetti vari mancanti.

Ci mettiamo in auto e facciamo il viaggio sotto il sole cocente, afa assurda, condizionatore spesso spento per risparmiare. All’arrivo giriamo per un paio d’ore finchè finalmente troviamo una piazzola libera, in pieno sole. Parcheggiamo l’auto e ci buttiamo in mare, la tenda la monteremo dopo, prima è veramente basilare rinfrescarsi. Non facciamo in tempo a bagnarci i capelli in mare che il cielo diventa nero pece. Ma chissenefrega, sarà un temporale estivo di 5 minuti. 8 ore ininterrotte di pioggia.

Capito che non avrebbe smesso, ci affrettiamo a montare la tenda: lui non riesce a fare le canaline perché ormai il terreno argilloso ha creato una specie di piscina. Io bestemmio male perché la tenda è enorme e senza istruzioni non ne vengo fuori. Riusciamo a finire questa specie di rifugio improvvisato e andiamo a dormire, zuppi.