Chiedo ad altri. Hanno tutti il timbro sul passaporto tranne me. E allora di corsa verso una guardia di frontiera per spiegare la mia situazione.
Mi trattengono per farmi ulteriori domande. Non è possibile che mi abbiano lasciato entrare senza mettere il timbro. È sicuramente colpa mia.
Dopo una mezz’ora circa capiscono che non sono una spia nordcoreana, mi mettono il timbro e mi lasciano andare.
In pratica sono stato clandestino in Corea del Sud per 30 minuti e probabilmente, il giorno dopo all’uscita dal Paese, mi avrebbero arrestato.
Delle valigie nessuna traccia. Almeno abbiamo un letto dove dormire qualche ora.
Il giorno dopo sveglia alle 5 per arrivare per primi al check-in. Tutto va stranamente bene e arriviamo in poche ore a Tokyo alle 13 del 31/12.
Esattamente 27 ore dopo il previsto.
Distrutti nell’anima e nel corpo, abbiamo affrontato la notte di capodanno col sostegno di bicchierini di sakè.
(Le valigie alla fine sono arrivate con noi e abbiamo ottenuto un indennizzo di 600€ dalla compagnia per il disagio).
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