Alla vista delle camere, le nostre colleghe americane decidono di piazzare una tenda e dormire lì. La camera col materasso in terra la prenderà la guida e a noi tocca l’opzione apparentemente migliore. Riesco anche a convincere la guida a procurarci delle lenzuola pulite. La notte si prospetta serena!
Andiamo a letto alle 10:30, stanche per l’ennesima giornata pesante. A mezzanotte circa la vescica preme. Accendo la torcia, apro la zanzariera pronta a mettermi le infradito per andare in bagno, ma vedo lui: un ragno grosso come il palmo della mano che passeggia serenamente per la stanza.
Sveglio subito la mia amica: “M., devo andare in bagno!”
“Eh C., vai!”
“No M., c’è un ragno enorme!”
“Passaci lontano”
“No ho paura!”
“Allora uccidilo!”
“No dai fallo tu!”
Siccome lei è la mia migliore amica, si alza, si infila le scarpe, e tentando una spaccata che nemmeno le ginnaste, prova a pestare questo ragno che, sempre serenamente, si infila sotto il nostro letto.
E ora?
Vediamo una lucetta sotto una palma davanti alla barac-ehm, guest house. Gli facciamo cenno di venire. E’ un ragazzo del villaggio che la guida ha pagato per farci da guardia per la notte. Gli raccontiamo del ragno. Lui controlla sotto il letto e dice che il ragno non c’è.
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