Mi guardo intorno per assicurarmi di non avere ospiti non invitati in camera e pare sia tutto tranquillo. Si spengono di nuovo le luci e si torna a (provare a) dormire. L’amica tarantola rimarrà serenamente appostata lì fino alla fine della nostra permanenza.
Poco dopo, tic tic tic. Dormo senza cuscino, quindi qualsiasi cosa ci sia sul materasso la sento amplificata. Di nuovo, tic tic tic. Penso si tratti di un insettino incastratosi tra materasso e rete. Accendo la luce e vedo solo un flash nero. Vuoi vedere che la tarantola ha deciso di farmi visita? A dire il vero non capisco nemmeno cosa sia ma faccio un balzo fuori dal letto, apro la porta e a gran voce chiamo la guida.
“Leoooon! C’è qualcosa sul mio letto!”.
Accorre munito di torcia.
L’ospite che faceva festa sul mio letto era un topino. Lo cattura e lo fa accomodare fuori.
Il resto del viaggio prosegue tra lucertole e rane che escono dal tubo di scarico della doccia appena fai scendere l’acqua, pipistrelli che girano in tondo attorno alla luce della camera, scimmie urlatrici che alle quattro di mattina si radunano per annunciare l’inizio del nuovo giorno, piranha pescati da noi e mangiati e i chiggers, delle specie di pulci che vivono sul prato e che si arrampicano sulle gambe, non viste, pungono e depongono le uova le cui larve danno un prurito atroce che dura circa tre settimane.
Eppure ho dei ricordi bellissimi.
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