Il vento gelido ci sferza il volto, le mani e i piedi sono ormai congelati e io ho cominciato a parlare con gli spiriti di Edmund Hillary e Tenzing Norgay quando finalmente arriviamo a destinazione. Solo in quel momento ci voltiamo tutti e quattro all’unisono e… vediamo il Muji a non più di cinquanta metri da noi.
Diciamo che avevamo preso la strada panoramica per andare al ristorante. Questo episodio segnerà il leitmotiv dell’intera vacanza.
La mattina dopo in una vera tempesta di neve facciamo a piedi quasi tutta la Karl-Marx-Alle (circa 2km) per raggiungere il Café Sybille e fare colazione in un’atmosfera retrò in pieno stile DDR (ottimo caffè e buonissimi dolci, e il posto merita).
Stesso copione per andare al Bauhaus Archiv. Il problema era che io e la mia amica, notoriamente prive di senso dell’orientamento, avevamo deciso di prendere in mano la situazione (e la cartina della città) e andare ovunque a piedi. Il perché di questa scelta, considerate le condizioni atmosferiche, resta tutt’ora un mistero.
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