“Problem problem! Devo pagare anche il capitano, come faccio ora?”, ci risponde lui.
Ma, a metà tra il commosso e l’iracondo, ci lascia le sue coordinate bancarie con la promessa di un bonifico appena possibile. Non ci sembra vero!
Corriamo sul traghetto e ci sediamo sfiniti, quando il mio fidanzato ha la brillante idea di provare a prelevare dallo sportello ATM sul traghetto. Soldi alla mano, richiama il tassista gentile e, pazzia, esce dal traghetto, che nel frattempo è ancora fermo al porto perché, data l’isola più grande, ci vuole più tempo per sbarco e imbarco.
Io già pronta a salutarlo dal finestrino con la promessa di ritrovarci, forse un giorno, in Italia. Lui che corre, raccomandando a coloro che si occupano degli imbarchi di non lasciarlo a terra e un tassista incredulo, che si vedeva consegnare i 100 euro per lui e “il capitano”. Chissà se ancora ci sperava.
E niente, la giornata poi scorre senza intoppi e si rientra in Italia, ma ora per trascinare il mio fidanzato a fare un viaggio con me mi occorrono di solito dai 3 ai 4 mesi di convincimenti.