Decido di ascoltare la voce meccanica invece della mia sensazione interiore (mea culpa, lo ammetto, visto che il tabellone continuava a dare 30′), così, insieme a un fiume di persone inferocite, mi dirigo verso la metro.
Arrivo a Rogoredo, trovo il binario del mio treno che sarebbe partito a 3 minuti dal mio arrivo- le suppliche a Dio per non farmi perdere il treno sono per fortuna state accolte- e mi fiondo al binario 8 in attesa che arrivi.
Ingenuamente, penso che il treno partirà da lì e sarà vuoto, invece è già pieno. Mi si accende la lampadina. Il treno ha mantenuto il suo ritardo annunciato ed è partito da Milano Centrale. Nel mio posto assegnato era seduta una bambina, i genitori nessun segno di volersi spostare, mi farò il viaggio (per fortuna breve) seduta sugli scalini della porta.
Il viaggio si conclude bene per fortuna, anche se i tempi allungati e gli spostamenti inutili verso altre stazioni mi hanno fatto arrivare in ritardo di un’ora ad una cena che avevo in programma.
Ferrovie dello Stato sempre sul pezzo!
P.s. il mio ragazzo dopo una settimana continua a ripetermi che devo dargli più ascolto! 🤣
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