Non dimenticherò MAI la soste in Francia, un paesaggio da cartolina e il miraggio di autogrill (tipo autogrill) e caffeina.. peccato che era un edificio prefabbricato con solo distributori automatici, il loro caffè corto era tipo lungo annacquato nostro, ancora ci soffro, all’illusione alla vista “bar” e trovarmi questa schiera di macchinette con caffè che caffè non era. Tagliamo per la Germania e in piena notte la tragedia, complice il cartello autostradale abbattuto, ci perdiamo, in piena campagna tedesca, in mezzo al nulla cosmico. Che già capire i cartelli era arduo, impossibile da pronunciare se poi quello che cercavamo era in mezzo all’erba alta abbattuto il dramma.
Iniziamo a girare a vuoto, una due tre volte e alla fine notiamo un’auto che ci segue (ricordiamo che i navigatori a quel tempo erano ancora fantascienza, quindi ci si arrangiava con le cartine, piegate a fisarmonica, che una volta aperte era impossibile ripiegarle correttamente). Ecco, la fine, iniziamo a preoccuparci finchè non veniamo prima sorpassate e poi abbagliate stile cervi davanti a un faro. Era la polizia (POLIZEI) e per allora erano auto spaziali con pannello posteriore dove scrivevano gli avvisi, nel nostro caso c’era l’ordine di fermarsi. Accostiamo, scendono i due agenti e iniziano a parlare (a noi sembrava sbraitare ma si sa il tedesco com’è, sembra ti mandino affanc… anche solo quando ti salutano) capiscono che non parliamo la lingua.