Il primo viaggio non si scorda mai.
Ventenne, perfettina, pignola e mai uscita dal perimetro per più di 20 km, mi faccio travolgere da una recentissima conoscente per un viaggio on the road con altri sconosciuti, tutti scafatissimi.
Meta Parigi, giusto per portare la macchina a una loro amica appena trasferita nella Ville Lumière.
Dopo tre notti passate in bianco per l’ansia, aggrappata al mio lettuccio, si parte.
Ormai avevo assunto la faccia e la forma di un baccalà terrorizzato incastrato nel sedile di un’utilitaria scassata e così ho passato i chilometri fino alla frontiera (non chiedetemi quale) dove ci hanno respinto perché qualcuno si era scordato che per passare la macchina doveva essere di proprietà.
Gli scafatissimi non demordono e maciniamo altri chilometri fino al confine seguente dotato di controllori distratti.
Finalmente la Francia, questa sconosciuta.
Arrivati alla meta ci dividiamo, due ospitati dall’emigrante e due, io e la recente conoscente, in un alberghetto sdotato di qualsiasi comfort.
E qui inizia l’incubo.
Ora, per chi non lo sapesse, noi donne siamo soggette a cose strane che si chiamano variamente.
Chiamiamole “regole” o le “nostre cose”, in pratica le MESTRUAZIONI, giunte inaspettate e sommamente dolorose nel mio caso.
Dopo ore di contrazioni strazianti, visite allucinanti nell’unico bagno del corridoio, imprecazioni contro quello che i francesi chiamavano carta igienica (foglietti di carta vetrata privi di qualsivoglia assorbenza) mi decido a svegliare l’altra ospite del letto pigolando una richiesta di aiuto.
Essa lei, che se la dormiva beatamente, mi ha interpretato come un incubo e, senza svegliarsi, ha pensato a un attacco di qualche genere e ha pensato bene di difendersi afferrandomi per il collo e tentando di strangolarmi.
Tra crampi, occhi strabuzzati e rantoli per respirare, sono riuscita a liberarmi sferrandole un pugno sul naso. Lei mi ha mollato, si è girata dall’altra parte e ha ripreso a dormire.
L’indomani erano tutti stupiti dalla mia aria distrutta mentre mi trascinavo tipo zombie tra le meraviglie di Parigi.
Ça va sans dire che è stato il peggior battesimo del fuoco dei miei innumerevoli viaggi… scegliendo meglio la compagnia
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