La macchina si ferma, una delle mie compagne di stanza mi dice che li prenderemo dopo, ma la ragazza che guida fa manovra dicendo che sulla via del ritorno non passeremo in albergo, quindi bisogna andare subito.

Un’ora di ritardo per colpa mia e perché alle due del mattino, stremata, con la nausea e sporca di fango dalla testa ai piedi non sto a pensare a farmi le valige.

Nota: Mentre scrivevo questo pezzo ho pensato: “Ma non potevamo fare il check out il pomeriggio dopo aver finito?” Però col senno di poi.

Vabbè. Arriviamo dopo che ho preso le mie cose, anche se ho comunque dimenticato una felpa ma fra i documenti e una felpa vi lascio la felpa. Ci rimettiamo in viaggio con la tensione alle stelle, la mia amica che ha paura di essersi persa chissà cosa della trama, io che mi sento in colpa e mi viene da piangere, ma una volta alla location i problemi non si pongono e si gioca in tranquillità.

La scusa della notte insonne funziona, tutto va bene e finiamo comunque la bella esperienza di gioco di ruolo dal vivo.

Il ritorno non dà altri problemi a parte le solite curve, e quest’esperienza ci ha lasciato un’importante morale.

“Se l’associazione LARP dove andrai a giocare ti offre dei posti letto nella location, tu accettali e basta”.
Post esperienza: nella location mi ha punto una vespa e ho avuto dolori alla faccia per una settimana, con tanto di cura al cortisone, ma questa è un’altra storia.