Anno del signore 2002.
Un gruppetto di tre metallari ventenni si apprestava a partire per quella che è una delle esperienze che non potevano certamente mancare nella crescita di un giovine virgulto: l’Interrail.
Spinti dalla voglia di scoprire il mondo e con l’illusione di avere esotiche avventure in terre straniere, decidono di strafare e comprare i biglietti per due zone: Spagna/Portogallo/Marocco e Francia/Olanda/Belgio.
“Abbiamo un mese di tempo, possiamo dormire in treno e spostarci di città in città, visitare tutto ciò che vogliamo, partiamo dalla Spagna, arriviamo in Portogallo e poi traversata fino ad Amsterdam” fu l’ingenuo pensiero di uno dei tre protagonisti della vicenda.
Ancora non sapeva con chi aveva deciso di mettersi in viaggio
Con tutto l’entusiasmo possibile, in un’epoca in cui internet non era accessibile sotto forma di comodi telefoni, i tre baldi giovani si fornirono di Routard, zaini capienti, una tenda e la sana voglia di chiedere informazioni durante il viaggio.
Dopo i saluti di rito alle famiglie, tra pianti e raccomandazioni manco si fossero arruolati nella Legione Straniera, salirono sul treno alla stazione di Torino Porta Nuova alla volta di Lione.
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