Il mio racconto è concentrato più su una “tappa da incubo” che sull’intero viaggio.
Nel 2006 andai con il mio fidanzato (ora marito) in Scozia, facemmo un viaggio per girarla quasi tutta affittando l’auto, scegliendo giorno per giorno dove andare.
È stato bellissimo, ma c’è stata una tappa che ancora ricordo bene, un trauma.
Mentre salivamo verso le Highlands, scioccati dalle tante lepri spiaccicate per strada dalle macchine, ci accorgemmo che i villaggi erano pochi e molto distanti tra loro; essendosi fatto tardo pomeriggio, decidemmo di fermarci gioiosamente a Tarbert, un villaggio nella parte occidentale della Scozia, nella zona del consiglio di Argyll e Bute.
Come ogni giorno, andammo al Tourist Information per farci prenotare un b&b per la notte e ci bloccarono l’unico disponibile. Tra le foreste e il nulla.
Lì iniziò tutto, ho ancora le immagini tatuate nel cervello.
Bussammo e aprì una vecchietta che ci spruzzò in faccia e addosso mezza bomboletta di insetticida. Neanche ci salutò, tra il nostro sconvolgimento e la tosse ci disse solo: “Midges kill me”, con una vocetta ruvida e acuta da strega. In quel momento mi sentii vicina a Biancaneve, poverina.
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