Specialmente, se la sera c’era il buffet, facevano la figura dei morti di fame a tal punto che in un hotel a Parma il direttore in persona fece un ca**iatone a tutto il gruppo.

Io ero sempre subissato di richieste sempre assurde: negli spostamenti da un luogo all’altro, nonostante le raccomandazioni di fare i bisogni prima della partenza, immancabilmente dopo 10 minuti di viaggio c’era un o una anziana che doveva fare pipì o altro.

Per non parlare delle grida ad alta voce nei ristoranti per farsi dare il pane, o la gelosia verso il vicino che secondo loro aveva il piatto più pieno.

In quanto a me, qualcuno insinuava che viaggiavo a scrocco mentre io pagavo tutto, tranne un piccolo rimborso simbolico che mi dava il Comune.

Gelosi, avidi, taccagni, non spendevano una lira e facevano battute cattive verso chi si prendeva una birra o gelato al bar o chi comprava souvenir per i figli o nipoti.

Per fortuna non fui più nominato assessore responsabile e i miei viaggi da incubo con gli anziani terminarono.

Ora sono pure io un anziano, ma non ci penso proprio a gite con il centro anziani.