Per fortuna tastando nel buio trovo l’interruttore della luce: la porta sbatteva contro il letto.
Mi chiedo grazie a quali calcoli trigonometrici siano riusciti a uscire chiudendo la porta contro il letto, dal momento che per entrare e uscire dalla porta il letto dovrebbe essere girato di circa 35°, e invece in quel momento risulta dritto.
Una volta dentro questa fantastica camera matrimoniale (a detta loro) troviamo: un letto a una piazza e mezza che è un materasso buttato su una rete di quelle vecchie con i piedini, un lavandino piccolissimo e non proprio pulito, un armadio che aprendolo mi son rimaste le ante in mano, e un utilissimo termosifone con rotelle (tipo quelli in ghisa che noi abbiamo attaccati ai muri, ma su ruote). A completare l’arredamento, pezzi di giornale usati come isolante termico delle finestre e un battiscopa smontato e riempito di chiodi come testiera del letto.
Notiamo poi delle macchioline vagamente rossastre sul muro. Sul muro c’è anche qualcos’altro… Un taglio nel cartongesso, più profondo nel centro e meno profondo sui bordi (come se fosse stato inferto un colpo), e un buco rotondeggiante ma dai bordi molto irregolari (la mia mano stretta a pugno combaciava in modo sinistro con i bordi dello squarcio).
Vado in bagno, che è in comune, sulle scale, in una rientranza tra il nostro piano e quello sopra.
La vasca è piena di residui nero-verdi come se non venisse pulita dall’inizio del Novecento, e sul wc è impossibile sedersi.
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