Entriamo in aereo (volo Malaga-Helsinki). Il ragazzo chiede in spagnolo alla hostess se può poggiare da qualche parte i progetti perché sono molto ingombranti. In qualche modo capisco la risposta. “Purtroppo il volo è tutto full e non c’è spazio da nessuna parte. È davvero strano per un volo Malaga-Helsinki, pensi che l’ultimo posto è stato prenotato solo qualche ora fa”.

Io sbianco, il ragazzo pure e chiede se ho capito. Rispondo di sì ma che avrei preferito di no. Lui scherzando dice che ora avrà paura per tutto il volo.

Lui scherza.

A un certo punto, quando mancano poche ore all’atterraggio, arriva una turbolenza abbastanza forte. Non mi preoccupo, perché viaggiando molto mi è capitato varie volte. Sono sono solo un po’ infastidita perché voglio dormire.

A un certo punto mi rendo conto che quella turbolenza è davvero molto forte perché la cintura di sicurezza mi ha salvato dal volare una decina di sedili più avanti.

Pianti, urla, panico.
Escono le maschere dell’ossigeno.

Dopo una delle ore più brutte della mia vita le hostess chiedono di medici a bordo. Per fortuna ci sono.

Poi parla il pilota.