Prospetto l’imminente licenziamento visto che è la prima settimana di lavoro, la mia migliore amica in lacrime, la mia barbonaggine per i prossimi giorni a Malaga.

Chiamo mio marito che incredulo esegue le mie istruzioni. L’aereo inizia a decollare dico velocemente il numero del mio passaporto. Mentre detto l’ultima lettera il segnale muore.

Passo le seguenti ore di viaggio con la morte nel cuore. Stiamo per atterrare. Vediamo la pista. Le ruote escono fuori. L’aereo riparte.

E sorvola la città un numero abbastanza elevato di volte. Nessuno capisce e il pilota non dice nulla. Vociare. La tensione si fa alta. Fino a che un simpaticone ha il suo lampo di genio. Un urlo: “Hijacking” (dirottamento).

Gente che strilla, piange e si dispera. Il panico diffuso e le facce delle hostess che sono ancora più confuse di noi.

Mentre non riesco nemmeno a razionalizzare per l’assurdità di tutta la situazione, finalmente il pilota di decide a parlare scusandosi per il disguido. Le piste erano tutte busy e in 10 minuti atterreremo.

Atterriamo. Scopro che per altri 500 euro il mio futuro è salvo. 1580 euro per arrivare dall’Irlanda alla Finlandia tra i soldi che ci ho messo io e quelli della mia amica.

Penserete: “Già così è abbastanza grottesco”. No, è solo l’inizio.

Probabilmente ho la faccia piuttosto provata e gli occhi a panda, perché un ragazzo spagnolo che studia architettura, con dei tubi abbastanza ingombranti (progetti) a suo seguito, mi chiede se mi senta bene e inizia a farmi domande. Dopo un po’ anche grazie a lui mi riprendo e racconto le mie disavventure.