L’ultima notte mi sveglio di soprassalto intorno alle 3 perché sento bussare fortissimo alla porta, tiro 200 maledizioni e apro: mi trovo davanti due mega energumeni, un uomo e una donna, in divisa da poliziotti che iniziano a urlarmi delle cose incomprensibili in inglese.
Piccola premessa, io non ho mai parlato un grande inglese, ma all’epoca lo comprendevo un po’ meglio.
L’uomo inizia a rovesciare e frugare ovunque, scaraventando anche il materasso e spostando l’armadio.
La donna inizia a urlarmi di tutto, chiedendomi tutti i miei dati e i miei movimenti del giorno.
Io le descrivo tutto quello che ho fatto ma lei continua a dirmi che non mi crede, che vuole dei testimoni e che non crede che io sia lì in vacanza da sola. Ovviamente io non ho alcun testimone, sono da sola, ma lei continua a urlare e mi dice che se non trovo un testimone o una prova mi porterà in galera per due giorni senza possibilità di alcun contatto.
In tutto questo frangente sento un mix tra una crisi isterica e una parte di me che pensa che sia tutto un incubo.
L’unica cosa che riesco a capire da questi due tizi è che loro sono convinti che io sia una trafficante d’armi.
Insomma, io alla fine sono disperata, questi due urlano che mi vogliono portare via se non ho testimoni né prove.
A quel punto avviene il miracolo! Il poliziotto inizia ad aprire tutti i pacchetti dei regali e mi viene in mente una cosa: ho gli scontrini. Cerco, con il mio inglese maccheronico, di far capire alla poliziotta che ho gli scontrini con l’indirizzo e gli orari di dove sono stata durante la giornata.
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