4) Non mangiava! O meglio, non spendeva soldi per il cibo. Salvo qualche volta, si era messa in testa di tirare avanti con la colazione dell’hotel e con tutte le merendine e biscottini che si era portata in valigia, cibarie che ci aveva offerto ma che per fortuna io non avevo mai accettato. Capirete poi perché. Comunque io e l’altra spesso ordinavamo più cibo proprio per darlo a lei fingendo di essere troppo piene.

5) Sin dalla partenza era stato stabilito che ad occuparsi della comunicazione con la navetta da e per l’aeroporto sarebbe stata lei. Avevamo pagato il servizio, doveva solo comunicargli in anticipo il giorno e l’ora in cui dovevano riprenderci. Io e l’altra ragazza le avevamo ricordato la cosa il giorno del nostro arrivo a Parigi e lei ci aveva detto di essersene occupata. Beh, non era vero. Il giorno del rientro non è venuto a prenderci nessuno, siamo andate in aeroporto con un taxi arrivando in tempo per un pelo. Lei decide di pagare interamente la corsa dicendo che si sentiva responsabile, ma poi io e l’altra ragazza scopriamo che la sua famiglia aveva ottenuto il rimborso del servizio e che si erano tenuti i nostri soldi, quindi alla fine aveva pagato 50 euro per il taxi ma ne aveva guadagnati 100. Non ci ha neanche ridato la differenza, sottraendo solo la parte del taxi.