Decido di cercare un hotel, anche se essendo tardi mi sembra difficile. Oh, che botta di c***! C’è un albergo proprio qui di fronte!
Un 3 stelle, dai, speriamo che non mi spennino per una notte.
In effetti il prezzo è basso, tanto che mi chiedo il motivo. E non tardo molto a capire.
Salgo all’ultimo piano a piedi (non c’è l’ascensore), non va la luce (o almeno così credevo…). Mentre percorro il corridoio buio e maleodorante, sento un rumore di polmoni sputati in una stanza, in quella dopo rumori di un palese amplesso godurioso, in quella dopo ancora un bambino che piange e la televisione a tutto volume.
Mi chiudo nella stanza dando tutti i giri possibili, mi giro e vedo che dormirò in un lettino da bambini, in una stanza minuscola. Almeno ho il bagno in camera, non ottimale, ma pulito.
Torno verso la porta per cercare la password per il Wi-fi e vedo un fascio di luce arrivare da fuori (alla fine la luce funziona). Ingenuamente, penso di non aver chiuso bene. Riapro e richiudo più volte, ma niente: rimangono 2 cm di spazio tra lo stipite e la porta, che mi accorgo essere parzialmente scardinata.
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