In questo contesto di diluvio universale, in un campeggio deserto in un bosco, con solo questo sinistro figuro nei dintorni corriamo a rifugiarci in tenda, la quale però non è perfettamente impermeabile per cui si bagna tutta.

Ma noi non vogliamo più mettere il naso fuori, quindi restiamo sotto il diluvio. Inizia a smettere di piovere e sentiamo diversi spari: ci affacciamo ed è un altro uomo che dalla veranda della sua roulotte spara ad un bersaglio!
Noi a quel punto ci sentiamo in un film dell’orrore, ci chiediamo dove diavolo siamo capitate e stentiamo a credere di stare vivendo la realtà.

Finisce la pioggia, la tenda è molto bagnata ed è appena primo pomeriggio. Capiamo che non possiamo trascorrere 24 ore rinchiuse lì, quindi ci facciamo coraggio ed usciamo.

Come per magia il camping non è più deserto!

Sbucano fuori persone molto singolari (sicuramente meno del soggetto di prima), ma particolari al punto che ci chiediamo se non sia una setta. Scopriamo, invece, che il campeggio vero e proprio non è per nulla attivo, viceversa nelle varie case mobili vivono queste persone che ogni anno si trasferiscono lì per l’intera stagione, per cui diventa una sorta di villaggio.