Contesto: viaggio on the road in Sicilia pernottando in tenda in vari campeggi.

La maggior parte dei camping si trova sul mare, ma io e la mia amica decidiamo di fermarci nei pressi dell’Etna trovando, quindi, un campeggio in montagna.

Arriviamo in una giornata molto uggiosa, che presto si trasforma in estremamente piovosa. All’ingresso del campeggio ci accoglie un uomo sinistro di mezza età, con occhi strabici e pochi denti in bocca, il resto del camping pare deserto.

Ci indica dove montare la tenda e ci invita a tornare successivamente alla “reception” (un gabbiotto prefabbricato fatiscente) per completare il check-in. Ci offre da fumare (tempi di gioventù, che fai, non l’accetti una cannetta?) e accettiamo: mai errore fu più fatale!

Si chiude con noi a chiave dentro alla reception e cominciamo a fumare, nel frattempo prova a dare a me un bacio sul collo.

Contestualmente gli porgiamo i documenti, lui non li prende e non ci registra. Ci invita ad andare nella sua roulotte, dovre ci avrebbe regalato un po’ di erba. Appena giunte sul posto sfodera una enorme catana per mostrarcela e una scatola piena di proiettili (noi sempre più scioccate e preoccupate), ma fortunatamente tagliamo corto e ci allontaniamo di fretta.