Barcellona 2017
Con il mio ex ragazzo decidiamo di prenotare con Airbnb una meravigliosa camera matrimoniale con balconcino privato e bagno privato, in una casa che a detta loro aveva solo due camere.
Foto meravigliose e situato vicino alla Rambla.
Iniziamo il viaggio con l’entusiasmo dei 20 anni, ignari dell’incubo che ci aspettava.
Arriviamo al civico dell’appartamento, carichi di valigie e aspettative e troviamo la disperazione: ci accoglie una ragazza che ci porta subito a vedere la nostra stanza. La camera che avevamo prenotato era occupata per un imprevisto “dell’ultimo minuto” e ci sbattono in una camera senza finestre, ad agosto, con una cassetta della frutta al posto della porta.
Provo a rimanere positiva e vado a farmi un giro di casa: persone che dormivano nei sacchi a pelo in salone, bagno in comune diventato una fossa biologica, cucina dotata di un fornello elettrico, una sedia rotta e piatti sporchi maleodoranti.
Torno in camera cercando di vedere se il mio ex era ancora vivo e trovo un tizio che si era appostato davanti alla cassetta della frutta/porta della camera con il sacco a pelo per dormire, che ci chiedeva se gentilmente potevamo non schiacciarlo tornando in serata.
Decidiamo di chiedere il rimborso al sito (che accettano) e cerchiamo al momento un luogo dove dormire per le sei notti rimanenti: la cosa più umana che abbiamo trovato è stato un ostello con camera privata e bagno privato (cioè il bagno letteralmente attaccato al letto diviso da una tenda) in un seminterrato, poco distante dalla Rambla.
Mattina sveglia con braciolata, barbecue posto davanti alla nostra finestra e la notte musica fino alla mattina, poiché la nostra finestra dava nello spazio comune all’ostello. Volevo riposarmi, divertirmi, ho solo bestemmiato.
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