Dopo circa due ore di viaggio della speranza arriviamo a Lublino, con giusto quelle 5 ore di ritardo sul programma, raggiungiamo a piedi il campeggio (autobus non pervenuti), montiamo le tende al buio mentre sentiamo in lontananza lo spettacolo a cui avremmo voluto assistere, e così si conclude la parte tragica del nostro viaggio in Polonia.
Per il resto sono stati giorni davvero bellissimi e divertenti, l’ultima sera l’abbiamo passata in hotel che da fuori sembrava un casermone terrificante e dentro era stupendo (per chi ha visto Eurotrip: immaginatevi la scena a Bratislava!) e per fortuna, dato che quella notte è venuto giù un diluvio pazzesco.
Il colmo è stato che quando abbiamo lasciato la città per andare a Varsavia l’esperienza è stata del tutto opposta: nemmeno il tempo di metter piede fuori dall’hotel che già c’era l’autobus per la stazione pronto a caricarci, arrivati in stazione becchiamo una signora, una professoressa di non so cosa, che parlava svariate lingue e si è offerta gentilmente di aiutarci, ma anche il tizio della biglietteria parlava italiano, quindi è andato tutto più che liscio!
Il treno è arrivato dopo pochi minuti, giusto il tempo di andare al bar a prendere qualcosa per il viaggio, e la signora poliglotta, che era in carrozza con noi, ci ha anche detto: “Ah che fortuna, questa carrozza è di prima classe anche se è stata riconvertita come seconda!”, quindi abbiamo viaggiato comodamente spaparanzati sui sedili di prima, con compagnia gradevole e cibo in quantità.
Da ciò abbiamo capito che Lublino ci odia e che era molto felice di aiutarci in ogni modo a levarci dalle scatole.
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