Io e le mie amiche, strette sul sedile posteriore, invece di rassicurarci a vicenda continuavamo a ripeterci che ci avrebbe portato in un bosco e ci avrebbe fatto fuori, scaricando i nostri corpi in un fosso, per derubarci di ogni nostri misero avere, che sicuramente al telefono si stava accordando con la sua ghenga per organizzare il malvagio piano.

Non so da dove uscisse la convinzione che avessimo l’aspetto di gente che vale la pena di derubare, col senno di poi era più probabile che il tizio fosse incarognito perché si aspettava non avessimo i soldi per pagarlo!

In qualche modo comunque riusciamo a raggiungere sani e salvi la stazione, paghiamo il tassista con banconote ma anche con una quantità immane di monetine (mi sa che aveva ragione a incarognirsi) e ci mettiamo alla ricerca del treno.

Il meglio che avesse da offrire la stazione di Varsavia erano dei cartelloni cartacei con partenze e arrivi sui quali non era segnato alcun treno per Lublino.

Controlla, ricontrolla, guarda meglio, niente non si trova.

Panico.